2022 La Baldi Residents

  • Ariane Gülich

    Ariane Gülich, a painter living outside Frankfurt, Germany, works in oil on wood and canvas, and draws on paper with graphite, charcoal and gouache. By lingering in places embedded with Etruscan culture and Quattrocento traditions, she hopes to connect to a larger context of time, rhythm, and light through the act of painting.

    Ariane Gülich è una pittrice che vive nei pressi di Francoforte, in Germania. Lavora con tempere a olio su legno e tela e disegna su carta con grafite, carboncino e guazzo. Soffermandosi in luoghi immersi nella cultura etrusca e nelle tradizioni del Quattrocento, spera di riallacciarsi a un più ampio contesto di tempo, ritmo e luce attraverso la pittura.

  • Eric Holzman

    Eric Holzman’s painting has everything to do with Italian art, the Italian landscape, and Italian light. Often painting outside, he brings these paintings into the studio where he may work on them for extended periods of time, sometimes for many years. As a La Baldi resident, he intends to see as much painting as possible and to draw from the landscape. Eric lives in New York City.

    La pittura di Eric Holzman è strettamente connessa con l’arte, il paesaggio e la luce italiane. Eric dipinge spesso all’esterno e porta le opere nel suo studio dove può lavorare su di esse per lunghi periodi di tempo, a volte per anni. Come artista della Residenza La Baldi desidera osservare più dipinti possibile e disegnare dal paesaggio. Vive a New York.

  • Laurel Stewart

    Laurel Stewart’s work is an exploration of bioregionalism, the practice of familiarizing oneself with the natural elements of a region to have a deeper appreciation for and understanding of its geographical and biological diversity, as well as the history of its human stewardship. Laurel plans to make test samples of inks and pigments from foraged natural materials as a way to learn more about the bioregion of Montegiovi. In addition to conversing with local residents, she will spend as much time outside as possible paying close attention to the varied and rich terrain of the area.

    L’opera di Laurel Stewart rappresenta un’esplorazione di bioregionalismo, la pratica di familiarizzare con gli elementi naturali di una regione per avere un più profondo apprezzamento e comprensione della sua diversità geografica e biologica, così come della storia della sua gestione da parte degli esseri umani. Laurel vuole creare dei campioni di inchiostro e pigmenti da elementi naturali da lei raccolti come modo per imparare di più riguardo la bioregione di Montegiovi. Oltre a conversare con gli abitanti locali, passerà più tempo possibile all’esterno prestando particolare attenzione al ricco e variato terreno della zona.

  • Anitra Accetturo

    Anitra Accetturo brings physical, spiritual, and practical practices to the work of care and restoration. Her skills and experience include natural resource conservation and protection, home renovation and restoration, and sustainable building and plastering with natural materials. Her intention for La Baldi is to expand her research of mandalas, art therapy, open-air land art, large-scale sculpture gardens and land use practices in Italy, with an eye toward designing a sustainable/wholistic model incorporating all of these into a land-based space for learning, reflection, contemplation and restoration.

    Anitra Accetturo unisce esercizi fisici, spirituali e pratici al lavoro di cura e restauro. Le sue abilità e la sua esperienza includono conoscenze di conservazione e protezione delle risorse naturali, ristrutturazione di abitazioni, restauro e costruzione e intonacatura con elementi naturali eco-sostenibili. Durante la Residenza desidera espandere la sua ricerca di mandala, arteterapia, opere nella natura all’aperto, sculture di grandi dimensioni nei giardini e musei a cielo aperto e uso di pratiche ambientali in Italia, ponendo attenzione al progetto di un modello sostenibile-olistico che includa tutti i precedenti aspetti in uno spazio basato sull’ambiente per l’apprendimento, la riflessione, la contemplazione e il restauro.

  • Yes We Cannibal

    Yes We Cannibal, founded by artists and researchers Liz Lessner and Mat Keel, started around the germ of an idea to create a calendar for sprouting and sustaining uncanny new communities collectively aligned with alternative relationships to time. Yes We Cannibal offers a home for unrestricted, non-hierarchical experimentation in art, performance, research, and community in Baton Rouge, Louisiana. For their La Baldi Residency the two-person collective returns to the calendar with plans to work with text, sculpture, film, and performance in dialogue with the Roman Menologium Rusticum Colotianum, the archeological artifact of an agricultural and cosmological calendar.

    Yes We Cannibal, fondato dagli artisti e ricercatori Liz Lessner e Mat Keel, è iniziato attorno al seme dell’idea di creare un calendario per far germogliare e sostenere nuove sbalorditive comunità collettivamente allineate con relazioni alternative al concetto di tempo. Yes We Cannibal offre una casa per la sperimentazione nell’arte, nella performance, nella ricerca e nella comunità senza restrizioni né gerarchie a Baton Rouge, in Louisiana. Per la loro Residenza La Baldi il duo di artisti ritorna al progetto del calendario con l’intenzione di lavorare con il testo, la scultura, il film e la performance dialogando con il Menologium Rusticum Colotianum romano, il manufatto archeologico di un calendario agricolo e cosmologico.

  • Erik Thor Sandberg

    Painter Erik Thor Sandberg’s skillfully crafted images, both miniature and larger than life, reveal the unexpected way in which imperfection makes life interesting. The dialogue generated by his work always questions and attempts to define human identity (and scraps thereof). With the opportunity to paint outside in rural Tuscany he anticipates learning from the landscape and its narratives to see how they may influence the environs and magical realism that anchor his work.

    Le immagini e miniature del pittore Erik Thor Sandberg, create con grande con abilità manuale, rivelano il modo inaspettato in cui l’imperfezione rende la vita interessante. Il dialogo generato dal suo lavoro interroga e cerca sempre di definire l’identità umana e i suoi frammenti. Con l’opportunità di dipingere a cielo aperto nella campagna toscana, anticipa di voler apprendere dal paesaggio e dalla sua narrativa per capire come possano influenzare il realismo magico ancorato al suo lavoro.

  • Sue Wrbican

    Since 1989 Sue Wrbican has created photographs, videos, sculptures and installations grounded in personal narrative examining labor, culture, time, place, and weather. Her continued practice has shifted from its beginnings in photographic large-format portraiture to a multilayered poetic experience in a dialogue between documentary and the musings of imagination. Regarding present political circumstances, she has also collaborated with individuals and communities to address issues such as empowerment, the environment and economics.

    Dal 1989 Sue Wrbican ha creato fotografie, video, sculture e istallazioni basate sulla narrativa personale esaminando il lavoro, la cultura, il tempo, lo spazio e il tempo atmosferico. La sua pratica continua si è spostata dall’iniziale ritratto fotografico in grandi formati all’esperienza poetica multistrato in dialogo tra il documentario e la riflessione sull’immaginazione. Riguardo le circostanze politiche attuali ha inoltre collaborato con individui e comunità per affrontare argomenti quali l’emancipazione, l’ambiente, l’economia.

  • Heather Harvey

    Heather Harvey’s projects grow out of a range of interests: most often the sciences (astronomy, physics, biology, geology), philosophy, poetry, spiritual practices and metaphysics, psychoanalytical perspectives, ethics-based social justice issues, the natural world, and concerns about environmental ecosystems and their collapse. Heather is interested in itinerant practices and concepts of nomadism, provisionality, and temporary, non-invasive interventions that include working out in the land and in spaces not typically seen as art environments. While the specifics of her residency will come in response to a daily practice of walking, observing, and studying the area near Montegiovi, it will involve collecting trash, debris, and natural materials and making small painted studies and photographs.

    I progetti di Heather Harvey nascono da una gamma di interessi vari: la maggior parte scientifici (astronomia, fisica, biologia, geologia), filosofia, poesia, pratiche spirituali e metafisiche, prospettive psicoanalitiche, questioni di giustizia sociale basate sull’etica, il mondo naturale e attenzioni riguardo gli ecosistemi ambientali e il loro collasso. Heather è interessata alle pratiche itineranti e al concetto di nomadismo, provvisorietà e interventi temporanei e non invasivi che includano il lavoro nell’ambiente e all’interno di spazi non tipicamente intesi come forme di arte ambientale. Mentre i dettagli esatti del suo progetto di Residenza verranno in risposta a una pratica diaria di osservazione e studio muovendosi nell’area di Montegiovi, il progetto stesso coinvolgerà la raccolta di spazzatura, detriti e materiali naturali, lo studio su piccoli dipinti e la fotografia.

  • Leah Clare Michaels

    Baltimore, Maryland native, artist, activist, historian, writer, and surfer, Leah Clare Michaels has produced documentary film, multi-media installation, and performance works rooted in historical research and in the space where social justice, art, and cultural exchange intersect. At La Baldi, she will focus on a short, experimental 8mm film about her Italian ancestry using materials from the land.

    Nativa di Baltimora in Maryland, Leah Clare Michaels è artista, attivista, storica, scrittrice e surfista. Ha prodotto documentari, installazioni multimediali ed eseguito performance radicate nella ricerca storica e nello spazio dove la giustizia sociale, l’arte e lo scambio culturale si intersecano. Nel progetto La Baldi lavorerà a un breve film sperimentale su pellicola Super 8mm sulle sue origini italiane usando materiali del territorio.

  • Nate Larson

    For the past twenty years, Nate Larson has created site-responsive portraits of communities and examined contemporary American identity by deeply investigating our interactions between digital and physical spaces, probing the influence of cultural history on current events, dissecting societal use of surveillance technologies, repurposing big data for new uses, gleaning insights through oral history storytelling, and recording observations in the contemporary landscape. He is interested in what partnerships, conversations, and relationships might evolve with the town to make a collective portrait of the village of Montegiovi.

    Negli ultimi vent’anni Nate Larson ha creato ritratti di comunità in cui il luogo ha sempre un ruolo fondamentale. Ha, inoltre, investigato l’identità americana contemporanea studiando profondamente le interazioni fra gli spazi digitali e fisici, interrogando l’influenza della storia culturale sugli eventi attuali, dissezionando l’uso sociale della sorveglianza sulle tecnologie, convertendo grandi dati per nuovi usi, scoprendo nuove visioni attraverso il racconto orale e registrando osservazioni nell’ambiente contemporaneo. È interessato a come concetti quali collaborazione, conversazione e relazione possano evolvere insieme alla città per creare un ritratto collettivo del paese di Montegiovi.

  • Bonny Reichert

    Bonny Reichert is an artist who wears many hats — writer, editor, chef, recipe developer, food stylist, photographer. Bonny is the child of a Holocaust survivor who once lived on coffee grounds and potato peels. She inherited a complex and robust relationship with food that has turned out to be a defining aspect of her life.

    While at La Baldi, Bonny plans to work on her memoir-in-progress How to Share an Egg, learn about the region, immerse herself in the landscape, and cook.

    Bonny Reichert è un’artista eclettica – scrittrice, editrice, chef, sviluppatrice di ricette, stilista del cibo, fotografa. Bonny è figlia di un sopravvissuto all’Olocausto che un giorno viveva di fondi di caffè e bucce di patate. Ha ereditato una relazione robusta e complessa con il cibo che si è rivelata essere un aspetto distintivo della sua vita. Durante la Residenza La Baldi desidera lavorare sul suo libro di memorie Come condividere un uovo, imparare di più sull’area circostante, immergersi nel paesaggio e cucinare.

  • Michele Andreotti and Alessandra Landi

    Through their collaborative and individual creative work, photographer/visual artist Alessandra Landi and musician/composer/sound designer Michele Andreotti explore the relationship between natural phenomena, technology, and perception. They plan to use their residency time to realize an installation project tied to the collective memory of the local community and the cultural and environmental heritage of the place. The project involves the use of manually re-colored analogue black and white photographs and the processing of sounds, voices, and silences coming from the landscape and electronically reconstructed. The watercolors used to color the photographs will, in part, be created with the use of plants, flowers and fruit collected during walks in nature.

    Attraverso il loro lavoro creativo individuale e di coppia, la fotografa e artista visuale Alessandra Landi e il musicista, compositore e tecnico del suono Michele Andreotti esplorano la relazione tra fenomeni naturali, tecnologia e percezione. Si propongono di utilizzare il loro tempo durante la Residenza per realizzare un progetto di installazione legato alla memoria collettiva della comunità locale e all’eredità culturale e ambientale del luogo. Il progetto coinvolge l’utilizzo di fotografie analogiche in bianco e nero ridipinte a mano e l’elaborazione di suoni, voci e silenzi provenienti dall’ambiente e ricostruiti elettronicamente. I colori ad acquarello usati per dipingere le fotografie saranno, in parte, creati con l’uso di piante, fiori e frutti raccolti durante passeggiate immersi nella natura.

  • Virginia Warwick

    A prankster at heart, Virginia Warwick first started performing and creating characters and storylines as a child. Her love of wildlife and nature is evident from her past history of pets, which includes everything from quails to guinea pigs. Concentrated primarily within a three-dimensional realm, Virginia Warwick’s practice juxtaposes playfulness, humor, and earnest themes of nature. She explores the ways that art objects or bodies in performance take up space. Virginia plans to develop a video based on a character who finds herself in a foreign land and attempts to navigate around the village of Montegiovi. The character, her costumes, and adventures will be created through the influence of the village and its surroundings.

    Una burlona in fondo, Virginia Warwick ha iniziato a fare performance e creare personaggi e storie già da bambina. Il suo amore per gli animali e la natura è evidente dagli animali domestici di ogni tipo che ha avuto in passato, da quaglie a porcellini d’India. Concentrata prima di tutto su un regno a tre dimensioni, il lavoro di Virginia affianca gioco, umore e temi naturali più seri. Esplora il modo in cui gli oggetti d’arte e i corpi si appropriano dello spazio durante la performance. Virginia si propone di sviluppare un video basato su un personaggio che si ritrova in una terra straniera e cerca di farsi strada nel paese di Montegiovi. Il personaggio, i suoi costumi e le sue avventure saranno creati attraverso l’influenza del paese e dei suoi dintorni.

  • Inga Adda

    Inga Adda is a fiber-based artist with an emphasis on materiality and experimentation. Her work spans from performance to photography, textile and sculpture and often explores identity and the body in relation to its environment. She is interested in discovering the relationships between the shape of the landscape, agricultural practices, and the history of the area around Montegiovi. Her goal is to produce site specific video performances and temporary installations in the natural landscape during her time at La Baldi.

    Inga Adda è un’artista che lavora con fibre tessili enfatizzando materialità e sperimentazione. La sua opera spazia dalla performance alla fotografia, alla creazione di tessuti e sculture e spesso esplora identità e corpo in relazione al loro ambiente. È interessata a scoprire le relazioni tra la forma dell’ambiente, le pratiche agricole e la storia dell’area che circonda Montegiovi. Durante la Residenza La Baldi il suo obiettivo è produrre video performance specifiche del luogo e installazioni temporanee nell’ambiente naturale.

  • Liliane Blom

    Liliane Blom is an award-winning photographer and classically trained painter whose background includes a variety of cultural roots. In the last decade, she has been transforming her images into interactive and immersive environmental installations combining animation, digital painting, and projection that appeal to wonder, play, and contemplation. She plans to use her time at La Baldi to walk in all types of weather, write, meet people, and continue to develop a video/projection project titled “Walk With Me.”

    Liliane Blom è una fotografa pluripremiata e una pittrice formata su studi classici le cui esperienze includono svariate radici culturali. Negli ultimi dieci anni, ha trasformato le sue immagini in installazioni ambientali interattive e immersive combinando animazione, pittura digitale e proiezione che invoca la meraviglia, il gioco e la contemplazione. Durante la Residenza La Baldi desidera passeggiare in ogni tipo di tempo atmosferico, scrivere, incontrare persone e continuare a sviluppare il progetto video/proiezione Cammina con me.

  • Michele Montalbano

    Michele Montalbano’s paintings, prints, and cyanotypes are inspired by nature and objects of domesticity. Her paintings are the marriage of the traditional landscape narrative expressing the beauty, power, and vulnerability within nature, and an imaginative memory that induces subject. She plans to explore the landscape on foot, making drawings and paintings that consider intimate, close up points of view and panoramic vistas.

    I dipinti, le stampe e le cianotipie di Michele Montalbano sono ispirati alla natura e agli oggetti della vita domestica. I suoi dipinti rappresentano l’unione perfetta tra la tradizionale narrativa del paesaggio che esprime bellezza, potere e vulnerabilità della natura e una memoria fantasiosa che evoca il soggetto. Si propone di esplorare il paesaggio a piedi, fare disegni e dipinti che prendano in esame punti di vista dettagliati e intimi e che includano, allo stesso tempo, vedute panoramiche.